03 Aprile 2020
EMERGENZA LIQUIDITÀ PER LE IMPRESE

EMERGENZA LIQUIDITÀ PER LE IMPRESE

Una task force per assicurare l'efficiente e rapido utilizzo delle misure di supporto alla liquidità adottate con il Dl “Cura Italia”
A qualsiasi titolare di partita IVA o imprenditore ci si rivolga in questo periodo storico, la richiesta più frequente che si sente è quella di far arrivare quanto prima LIQUIDITÁ, soprattutto per quei soggetti economici più piccoli che non hanno un “salvadanaio” così profondo da poter sopravvivere per un lungo periodo con le serrande abbassate.

È proprio per questo allarme che al Ministero dell'Economia è nato, con Banca d'Italia, Abi e Mediocredito Centrale (MCC), un gruppo di lavoro per assicurare l'efficiente e rapido utilizzo delle misure di supporto alla liquidità adottate con il Dl “Cura Italia".

L’intervento del Governo sul fronte della liquidità si articola su 4 STRUMENTI PRINCIPALI:
  • Moratoria sui prestiti. Le micro (le cc.dd. partite IVA), piccole e medie imprese (PMI), i professionisti e le ditte individuali beneficiano di una moratoria su un volume complessivo di prestiti stimato in circa 220 miliardi di euro. Vengono congelate fino al 30 settembre linee di credito in conto corrente, finanziamenti per anticipi su titoli di credito, scadenze di prestiti a breve e rate di prestiti e canoni in scadenza.
  • Potenziamento per 1,5 miliardi del Fondo Centrale di Garanzia per le PMI, anche per la rinegoziazione dei prestiti esistenti. Sommando i finanziamenti in essere e quelli nuovi, l’obiettivo è consentire garanzie per oltre 100 miliardi complessivi di finanziamento alle imprese da parte del Fondo. La garanzia del fondo stesso è pari all’80% dell’importo (e 90% in caso di riassicurazione di Confidi) per tutti i prestiti fino a 1,5 milioni. Al di sopra di tale importo (ferma restando la possibilità di continuare a coprire fino all’80% e fino a 2,5 milioni, secondo le regole previgenti, ad es. i finanziamenti per investimenti, le start up e le PMI innovative, la "nuova Sabatini”), la percentuale di garanzia viene modulata secondo le ordinarie regole del fondo, con la possibilità di ottenere comunque una garanzia all’80%, fino a 5 milioni per tutti i prestiti che rientrino negli ambiti di attività coperti anche dalle sezioni speciali. Le modifiche principali riguardano:
    • la gratuità della garanzia del Fondo, con la sospensione dell'obbligo di versamento delle previste commissioni per l'accesso al Fondo stesso;
    • l'ammissibilità alla garanzia di operazioni di rinegoziazione del debito;
    • l'allungamento automatico della garanzia in caso di moratoria o sospensione del finanziamento per l’emergenza coronavirus;
    • la previsione di procedure di valutazione per l’accesso al Fondo ristrette ai soli profili economico-finanziari al fine di ammettere alla garanzia anche imprese che registrano tensioni col sistema finanziario in ragione della crisi connessa all’epidemia;
    • estensione del limite per la concessione della garanzia da 2,5 milioni a 5 milioni di finanziamento;
    • l’avvio di una linea per la liquidità immediata (fino a 3.000 euro) per gli imprenditori persone fisiche (le cc.dd. partite IVA, anche se non iscritti al registro delle imprese) con accesso senza bisogno di alcuna valutazione da parte del Fondo, che si affianca alle garanzie all’80% già attive sul micro-credito e sui finanziamenti fino a 25.000 euro (cd importo ridotto);
    • estensione a soggetti privati della facoltà di contribuire a incrementare la dotazione del Fondo PMI (oggi riconosciuta a banche, Regioni e altri enti e organismi pubblici, con l'intervento di Cdp e di Sace);
    • facilitazione per l’erogazione di garanzie per finanziamenti a lavoratori autonomi, liberi professionisti e imprenditori individuali;
    • estensione dell’impiego delle risorse del Fondo.
  • Garanzia dello Stato a favore di CDP per fornire provvista alle banche che finanziano imprese medio grandi che non beneficiano del Fondo PMI. Garanzia di 500 milioni con un moltiplicatore di 20, quindi si stima fino a 10 miliardi di nuova finanza.
  • Incentivo alle imprese bancarie e industriali a cedere i loro crediti incagliati o deteriorati mediante la conversione delle loro Attività Fiscali Differite in Crediti di imposta. L’intervento libera nuove risorse liquide per le imprese e consente alle banche di dare nuovo credito, consentendo nuova finanza bancaria per le imprese fino a 10 miliardi.
Ad oggi siamo in attesa di un ulteriore decreto, in arrivo presumibilmente nei prossimi giorni, che possa garantire un intervento significativo per dare liquidità alle imprese.

Di seguito le risposte alle domande più frequenti in merito alle disposizioni contenute nel Decreto 18/2020:
DOMANDE E RISPOSTE SULLE NUOVE MISURE ECONOMICHE COVID-19

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